I cittadini italiani e dell' UE, gli extracomunitari che a diritto o no, vivono nel Territorio Nazionale, hanno diritto alla fornitura dei farmaci. Il Servizio Sanitario, però in considerazione della forte crescita della spesa per i medicinali, ma anche di una revisione critica della loro efficacia, fornisce gratuitamente solo quelli ritenuti essenziali e salvavita. Ci troviamo in presenza di farmaci a totale carico del SSN (fascia A) e farmaci a totale carico del Paziente (fascia C). Esistono poi dei farmaci chiamati SOP di libera vendita, senza ricetta medica. Esistono poi delle categorie di farmaci speciali, che vengono erogati solo in situazioni particolari, esempio con Piano Terapeutico fatto da strutture sanitarie particolari, o da medici specialisti. L'erogazione dei farmaci avviene attraverso le Farmacie sia Pubbliche che Private convenzionate, che sono sparse nel territorio, in base a criteri demografici. Il paziente che oggi viene dimesso dall'Ospedale o che fa una visita specialistica, ha diritto alla fornitura dei farmaci, per proseguire la terapia a domicilio, fino ad un massimo di trenta giorni. Questo in base alla legge finanziaria 405/2001, che consente al SSN un notevole risparmio economico, rispetto alla fornitura della farmaceutica convenzionata. Un ulteriore risparmio si è avuto in questi ultimi anni, con l'introduzione dei farmaci generici, che per legge debbono costare non meno del 20% del prezzo del farmaco con marchio registrato. L'Italia, rispetto agli USA e a molti Paesi Europei, è arrivata un pò tardi, nell'utilizzo del generico, perchè pressata dalle multinazionali del farmaco. Con l'avvento della legge Bersani del 2006, sono sorte le Parafarmacie, sempre gestite da un farmacista, che dispensano farmaci da banco e di automedicazione, ma non sono convenzionate con il SSN, quindi non forniscono farmaci con ricetta medica. La spesa farmaceutica è comunque destinata a crescere, specialmente nei Paesi occidentali, quindi anche l'Italia, perchè aumenta la popolazione anziana e crescono i malati cronici (ipertesi, diabetici, neoplasie, etc.) L'introduzione del ticket, si è dimostrato poco persuasivo per ridurre la spesa pubblica, mentre poco siè fatto per migliorare l'utilizzo appropriato dei farmaci, solo negli ultimi anni ha cominciato a prendere forma l'utilizzo razionale, sotto la spinta della crisi economica e del controllo incrociato sulle prescrizioni da parte delle Unità Sanitarie Locali. In Italia è poco sviluppata l'informazione sul farmaco rivolta ai pazienti a qualsiasi livello, perchè la formazione dei sanitari, in questo settore è stata poco sviluppata. Le conseguenze di questa carenza culturale, ha portato ad un utilizzo non corretto dei farmaci, ad una eccessivo uso, ad aumento dei ricoveri ospedalieri per malattie iatrogene, cioè create dagli stessi farmaci. Quindi riveste particolare importanza la gestione quotidiana dei farmaci. E' importante ad esempio conoscere se un farmaco va assunto prima o dopo i pasti, e se più farmaci vanno assunti dopo un lasso di tempo l'uno dall'altro. Bisogna prestare attenzione anche a come si leggono i foglietti illustrativi o alle fonti di informazioni giornalistiche e a quelle da internet. E' buona norma rivolgersi sempre ai sanitari per avere informazioni corrette sull'utilizzo dei farmaci, e non a informazioni qualunquistiche. Un capitolo a parte, merita l'utilizzo dei farmaci per curare le patologie dell'infanzia. I farmaci in commercio, sono nati per la maggior parte per curare le patologie degli adulti. Nei bambini vengono utilizzati, riducendo opportunamente la posologia, in base al peso, all'età, o alle condizioni patologiche del paziente. Negli anziani, e nelle persone che hanno insufficienza renale o epatica, i farmaci vanno utilizzati, aggiustando spesso la posologia, per evitare fenomeni di accumulo o di intossicazione. I farmaci, avendo degli effetti molto potenti sull'organismo, vanno sempre considerati ed utilizzati, quando effettivamente servono. E' una cattiva abitudine, chiedere al Medico necessariamente la prescrizione di un farmaco, quando si va in ambulatorio, a volte basta cambiare le regole di vita! Viceversa quando si ha una patologia, il farmaco va utilizzato al meglio, seguendo la prescrizione. Succede che il paziente che di sua iniziativa riduce la dose o il periodo di cura, questo comporta oltre il non curare la malattia anche delle ricadute successive. Se poi sono farmaci antibiotici succede che la cattiva gestione, porta anche ad un aumento delle resistenze microbiche. La prossima volta parleremo, dell'assistenza nel territorio. Grazie dell'attenzione, arrivederci. Rosario Sorrentino |
giovedì 2 aprile 2009
l'assistenza farmaceutica
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Sicuramente la sanità è un punto dolente dell'Italia.
RispondiEliminaE' necessario prima di tutto una conoscenza completa dell'argomento.
Dunque grazie Rosario per questa rubrica
riguardo ai farmaci non so che pensare...
RispondiEliminala tesi che la spesa per la farmacologia sarà in crescita può esser vera. E' un tendenza che come giustamente osservato si determina per l'avanzare dell'età media della popolazione in concomitanza di altri fattori. Però dico io che questo è visto , come al solito, come un business. Spesso i formati delle confezioni non sono tarati con le modalità di cura creando uno spreco forzato oppure capita spesso che vengono venduti farmaci con scadenze molto vicine e quindi spesso non vi è la possibilità di conservare il superfluo per una probabilità futura.
Concordo pienamente con RxS.
RispondiEliminaGiada Bergamasco