giovedì 5 marzo 2009

Vi ho accennato la volta scorsa, come Il cittadino vanta dei diritti, ma anche ha dei doveri nei confronti del Servizio Sanitario istituzionale.
Molto spesso per la scarsa conoscenza o per informazioni date parzialmente, non si conoscono bene i servizi offerti o le procedure per accedere ad essi. Questo crea disorientamento o disagio, quando nasce il bisogno di fare accertamenti o delle cure, specialmente nelle persone meno difese, come quelle economicamente svantaggiate o gli anziani  meno tutelati.
Il Servizio Sanitario, sia regionale, che nazionale, ha da diversi anni, attivato delle azioni per colmare il vuoto tra il cittadino e le strutture sanitarie, attraverso informazioni più
trasparenti rivolte all'esterno, ma anche all'interno delle stesse strutture.
Con la nascita della Carta dei Servizi, che rappresenta un documento informativo, gli l'Ospedali, così come qualsiasi altra struttura sanitaria,hanno espletato la loro missione, cioè il motivo del loro essere, i livelli qualitativi  dei servizi erogati, i criteri
relazionali con gli utenti.
Sono sorti anche gli uffici relazioni con il pubblico,  dette anche URP, dove l'utente può
rivolgersi per avere informazioni, o fare reclami per i disservizi subiti, o conoscere i tempi
di attesa per visite specialistiche o per esami diagnostici.
Per l'utente ci sono  anche degli 'obblighi, quale il rispetto degli appuntamenti  per fare gli esami, o quello di pagare il ticket, nel rispetto dell'Istituzione Sanitaria.
Quindi per  fare buona sanità, oltre l'impegno da parte del personale sanitario, e degli
strumenti di governo clinico, è necessario anche l'impegno e la partecipazione attiva dei cittadini, anche attraverso le associazioni rappresentative.
Sempre nell'ambito dei diritti, bisogna sapere che prima di fare un intervento chirurgico, o
sottoporsi a procedure diagnostiche particolari, è necessario dare il proprio consenso, per
iscritto. Questo sottintende che la persona riceverà tutte le informazioni chiare e complete
da parte del personale sanitario, del percorso clinico che seguirà.
Il consenso serve anche quando si dona il sangue o lo si riceve, così come quando si
partecipa ad una sperimentazione clinica controllata, e si assumono dei farmaci nuovi,
non ancora commercializzati.
L'elenco potrebbe continuare, vedremo la prossima volta l'iter da seguire per un corretto accesso alle prestazioni socio-sanitarie.
Arrivederci  
  
                                                                                    Rosario sorrentino

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